COMUNICAZIONE
E’ ormai
risaputo che le parole hanno un potere immenso.
Oggi
sappiamo anche che attraverso le parole costruiamo la nostra realtà.
Le parole
che usiamo lavorano nel nostro cervello, nella nostra vita e in quella degli
altri, basti pensare al detto “fa più male una parola che uno schiaffo”,
proprio perché la parola si insinua dentro di noi, al nostro cuore e al nostro
cervello innescando dei meccanismi a noi sconosciuti che ci portano,
consciamente o inconsciamente a percorrere una strada diversa da quella su cui
ci troviamo.
Ora penate
quanto potere le nostre parole di mamma hanno sui nostri bambini…
Le nostre parole hanno il potere di
costruire oppure demolire tutta la sfera psico-emotiva e relazionale dei
bambini e influenzano il tipo di persona (chiusa in sé stessa o aperta al
mondo) e di vita (capacità di farsi amare e di amare a loro volta) che avranno
in futuro.
Proprio per
questo motivo ci sono delle frasi da evitare con i bambini, di seguito ve ne
segnalerò qualcuna con la relativa spiegazione:
Sbrigati
"Sbrigati"
o "Forza" è la tipica parola che esce dalle nostre bocche
innumerevoli volte al giorno, quando dobbiamo andare a scuola, a calcio, a
catechismo, al parco giochi, a casa a letto… riusciamo persino a dire “sbrigati
a dormire che è già tardi… e loro, poveri cuccioli cercano di stare al passo
per tutto il tempo, facendo ovviamente fatica e più diciamo loro di sbrigarsi,
più si sentono inadeguati e colpevoli della loro lentezza, un peso per i
genitori. Oppure possono rallentare di proposito. I bambini non hanno il senso
del tempo degli adulti: loro lo scandiscono in modo diverso, ecco perché, tra
le altre cose, è importante la routine… La soluzione? Iniziare a fare le cose
con un po’ di anticipo, respirare (cosa che noi genitori dimentichiamo ormai di
fare) e godersi i momenti con i nostri bambini, approfittando del “tempo di
preparazione” per parlare con loro consolidando il rapporto, così, invece di
far sentire inadeguato il nostro bambino, lo faremo sentire amato e importante
per noi.
Come sei lento o disordinato...
Il pensiero
che si insinuerà nella mente del nostro bambino convincendolo che è la realtà è
che "se lo dice la mamma allora è vero". Sono frasi che diciamo senza
pensarci, senza immaginare né tantomeno avere l’intenzione di ferire il nostro
bambino, ma, come vi ho già detto, le parole hanno un potere potente!
L’alternativa?
“La tua
camera è disordinata, fai un po’ di ordine”
“Tesoro, non
abbiamo tempo, purtroppo, è meglio se ci sbrighiamo” (il plurale lo farà
sentire come noi, non inadeguato)
Se venisse
detto a noi ci sentiremmo feriti, magari un po’ umiliati, proveremmo vergogna e
magari anche rabbia. Perché un bambino dovrebbe provare cose diverse? Con un
imposizione del genere i bambini si sentono privati dei loro diritti,
impotenti, incompresi. Va da sé che la loro reazione sarà diversa in base
all’età, ma potente: un bel capriccio, urla, tanti NO e fino a qui, credetemi
va tutto bene, perché il bambino manifesta il suo disappunto. Quando un bambino
non reagisce significa che sta accumulando dentro di sé sentimenti ed emozioni
che prima o poi diromperanno come una diga.
Non piangere per questo, è una
“sciocchezza”
La vostra
sciocchezza per il vostro bambino è parte del suo mondo.
Se qualcuno
venisse a trovarvi e rompesse il primo regalo che vi ha fatto vostro marito, o
il primo disegno che vi ha fatto vostro figlio come vi sentireste? Malissimo!!
Ecco come
sta il vostro bambino, qualunque cosa sia accaduta, se arriva da voi piangendo,
triste, preoccupato, arrabbiato NON sminuite il suo stato d’animo, ma fatelo
sentire compreso, protetto e accolto.
Queste
parole da non dire sono come mattoni fallati da non usare per costruire le
fondamenta della vostra casa.
LA RABBIA
La rabbia dei bambini è un
argomento ampissimo, mi concentrerò solo sulle cause più classiche e comuni che
scatenano la rabbia nel bambino.
1) Il bambino ha costantemente la
sensazione di non essere amato-capito (per un bambino sentirsi compreso equivale
a sentirsi amato) e che i suoi bisogni non vengano presi in considerazione.
(non significa che non lo accudite, ma che a lui non arriva ciò di cui ha
bisogno nel modo in cui ha bisogno)
2) La presenza e l'affettuosità
scostante dei genitori. (Un giorno tutte coccole e il giorno dopo non lo
considerate perché avete da fare, questo schema, per creare rabbia, deve
ripetersi in modo costante…)
3) Vivere quotidianamente con un
genitore sempre arrabbiato.
4) Genitori che mortificano e
fanno provare vergogna "per insegnare" al bambino che non si fa
così... (soprattutto in pubblico, inclusi parenti vari)
Sappiate che ognuno di noi,
bambini per primi, provano una profonda tristezza prima di passare alla rabbia.
Tutto ciò dà il via ad
atteggiamenti come picchiare, gridare, mordere, fare scenate apparentemente
eccessive, reagire a divieti con pianti dirompenti e reazioni apparentemente
esagerate.
Per aiutare il bambino a
calmarsi, almeno temporaneamente, bisogna entrare in empatia con la sua
emozione, fargli sentire che lo comprendiamo e che accettiamo la sua rabbia
(che per il bambino significa che accettiamo lui), tranquillizzarlo mantenendo
un atteggiamento calmo, affettuoso e gentile.
E ricordate che se per voi è
snervante, per lui è debilitante nel profondo e sta a voi aiutarlo a stare
meglio, perché lui non sa come si fa!!!Come vi ho già detto, i bambini a volte provano delle emozioni alle quali non sanno dare un nome e che non sanno gestire.
Una delle più importanti è proprio la rabbia. Sentono questa "COSA" salire dentro di loro, così forte ed impetuosa, una cosa che non riescono a controllare, ma che nemmeno sanno come sfogare ed è proprio allora che si innescano dei comportamenti "sbagliati" che, solitamente, noi genitori tendiamo a punire... sbagliando a nostra volta, alimentando ancora di più la loro rabbia.
Sappiate che è fondamentale non punire mai i bambini privandoli del loro oggetto preferito, o così detto transizionale (pupazzo di peluche, bambola, straccio, ciuccio...), perché in questo modo non li state punendo ma li state FERENDO profondamente perché li state privando di una forma di affetto (e questo genera altra rabbia…).
Secondariamente la punizione non è mai molto produttiva, sul momento magari sembra di sì, ma nel cuore del vostro bambino lavora in modo del tutto diverso, creando in lui sentimenti ed emozioni negative che alla fine si manifesteranno con atteggiamenti ancora più negativi.
Quello che dobbiamo fare per aiutare il nostro bambino è instaurare un dialogo, in un momento di quiete, quando il bambino è più predisposto ad "aprirsi"...
Usare frasi semplici e dirette
"Ho visto che hai lanciato il giocattolo prima, eri arrabbiato."
"Cosa ti ha fatto arrabbiare? Dillo alla tua mamma" in questo modo
gli trasmetterete comprensione, gli farete capire che può fidarsi di voi e
darete un nome alla COSA che lui già conosceva, in quanto l'ha provata, ma non
sapeva cosa fosse...LA RABBIA… (…eri arrabbiato…)
Spiegategli che è normale, che la rabbia viene anche a
voi, suggeritegli un modo sano per sfogarla, come fare un urlo liberatorio
(magari urlate anche voi le prime volte insieme a lui...) oppure tirare dei
colpi al cuscino (modi che vanno bene sul momento, per tirare fuori la rabbia
in modo costruttivo ci sono altri metodi). In questo modo il vostro bimbo si
sentirà compreso, accettato e capirà che vi piace e che gli volete bene anche
quando prova quella Cosa così brutta... Per lui questo è fondamentale per
sentirsi sereno e libero di esprimersi con voi...
Il dialogo, comunque, resta
sempre il primo step da affrontare, perché grazie alla verbalizzazione di ciò
che si prova, si prende coscienza di quel che accade dentro e fuori di noi e al
nostro bambino, iniziando così un percorso per risolvere i vari disagi.
E poi, naturalmente, leggere
insieme un buon libro sulla rabbia è un ottimo aiuto per far capire a vostro
figlio che non è il solo a provare questa emozione, lo mette di fronte alla
Rabbia dandole una forma, un colore, i mezzi per identificarla visivamente
dentro di lui, cosa molto importante per i bambini perché se possono vedere una
cosa, allora sanno che esiste davvero, che tutti la conoscono e troveranno il
coraggio (anche grazie al vostro aiuto, indispensabile!) di affrontarla.
Ricordate anche che i bambini
sono lo specchio di noi adulti, si comportano, nel bene e nel male, esattamente
come facciamo noi, a volte non lo vediamo perché, ovviamente, lo fanno a modo
loro…
Ricordate questi piccoli suggerimenti:- Picchiando
insegnate al bambino a picchiare e ad avere paura di voi (nasce rabbia)
- Urlando
gli insegnate ad urlare e lo umiliate (nasce rabbia)
- Castigando
favorite un atteggiamento aggressivo (nasce rabbia)
- Parlando
gli insegnate a parlare (nasce complicità)
- Ascoltandolo
gli insegnate a fidarsi di voi (nasce fiducia)
- Mantenendo
la calma gli insegnate a calmarsi e a gestire le sue emozioni (nasce
consapevolezza)
L’IMPORTANZA
DELLA LETTURA AD ALTA VOCE
GIA’ AI
BIMBI PICCOLI
La lettura possibilmente quotidiana al bambino è un’attività
che richiede poco tempo (ad esempio la classica favola della buonanotte) ed ha
innumerevoli benefici sia per il bambino che per i genitori (o per chi legge
con il piccolo).
Dalla semplice lettura costante si otterranno dei risultati
che nemmeno ci si immagina; si avranno effetti positivi “a lungo termine” che
coinvolgono diversi livelli:
SVILUPPO COGNITIVO
La rete neurale
si forma nel periodo fetale e nei primi due tre anni di vita, con due processi
chiave: la neurogenesi e la sinaptogenesi, entrambe massime in questa prima
epoca della vita.
-
Capacità di imparare parole nuove
- Capacità di manipolare i suoni delle parole
- Riconoscere le rime
- Più avanti, naturalmente, acquisirà la capacità di riconoscere le lettere e le parole
SVILUPPO RELAZIONALE
Leggere ad un bambino è un atto di amore.
Quando sono piccoli si siedono sulle nostre gambe e sono
avvolti dalle nostre braccia, mentre le nostre menti partono insieme per un
nuovo viaggio; da più grandi faremo le stesse cose, ma seduti uno accanto
all’atro, come se fossimo sul treno della fantasia.
Va da sé che questo tipo di lettura aiuta a creare un
rapporto di intimità, confidenza, amore, fiducia, tenerezza, curiosità, gioia e
dà al bambino la dimostrazione concreta (l’unica che arriva al cuore) che lo si
ama davvero e che ci piace stare con lui (che non lo facciamo perché siamo
obbligati in quanto genitori).
SVILUPPO EMOTIVO
Riconoscere le emozioni per i bambini è molto difficile,
perché non le hanno mai provate prima e non sanno dare loro un nome, una forma,
un colore e tantomeno sanno gestirle.Il libro e la lettura condivisa e coinvolta aiutano a scoprire che esistono quelle “cose” che provano anche in noi e in altri bambini, animali, adulti… iniziando a sentirsi “uguali” agli altri inizieranno ad aprirsi e raccontare quello che provano. In questo modo noi potremo dare un nome a quello che ci raccontano (la loro emozione) ed aiutarli a conoscerla e gestirla.
• Rafforza il legame affettivo tra chi legge e chi ascolta
• Calma, rassicura e conforta il bambino, anche e soprattutto nei momenti critici
• Crea l’abitudine all’ascolto e amplia i tempi di ascolto del bambino
• Favorisce l’amore e la curiosità (innata) per i libri
• Aumenta il desiderio di imparare a leggere
• Favorisce lo sviluppo del linguaggio parlato e recettivo e il successo scolastico.
Trasformate
un semplice libro in un ricordo al quale attingere nel momento del bisogno…
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